logo Ufficiomarketing.it
MENU

Web, Internet e New media | Post di Sbertani

I rischi di sbarcare sui social network

E' risaputo come oggigiorno le principali piattaforme social siano diventate il luogo preferito per fare polemica. La mancanza di competenza sugli argomenti trattati, "autorizza" gli internauti a scrivere la qualunque cosa senza freni e il senso di protezione apparentemente garantito dallo schermo pone le persone ad esporsi oltre modo.

La domanda pertanto che gli imprenditori dovrebbero porsi prima di sbarcare sui social è: "ma conviene veramente portare la mia impresa sui social network?". E cosa potrebbero rispondere i consulenti della comunicazione?

Tranne in alcuni casi, la risposta sarebbe sicuramente positiva, anche se una certa accortezza andrebbe considerata prima di lanciarsi in questa nuova avventura. Perché se è vero che i social sono un'ottimo strumento per stimolare il passaparola, è anche vero che se gestiti male possono diventare un boomerang poi difficile da gestire. In un ambiente particolarmente polemico il rischio di danni alla reputazione è molto alto.

Prima considerazione da fare è pertanto sul chi sarà autorizzato a scrivere sui social per conto dell'impresa: molto spesso capita di leggere commenti e post scritti da dipendenti che in effetti non hanno competenze specifiche. E per competenze non si intende la conoscenza di un prodotto o di un servizio erogato, ma la capacità di gestire la comunicazione e nel caso anche le relative crisi o "incidenti". 

Senza dimenticare i profili privati dei titolari, dirigenti o dipendenti che possono diventare occasione di polemica o critica. Se siamo tutti concordi che privatamente ognuno può comportarsi come meglio crede, è anche vero che quanto reso pubblico sui social quel contenuto potrebbe risultare danneggiante per l'impresa che si rappresenta o per la quale si lavora.

Un secondo errore molto frequente è utilizzare un profilo privato per commentare un post sulla pagina ufficiale dell'impresa, o addirittura viceversa. Per imprese particolarmente strutturate, la perdita di immagine è garantita.

Le imprese molto spesso sottovalutano questi aspetti e guardano alle piattaforme social come strumenti minori rispetto ai più tradizionali strumenti e metodologie per il marketing e le vendite. Questo porta a riciclare le competenze di collaboratori già inseriti in azienda ma non adeguatamente formati per operare su questi strumenti.

Oppure ad investire il minimo lasciando lo strumento al suo destino sulla rete in mancanza di una presenza e un monitoraggio preciso e continuativo.

Cosa fare?

Innanzitutto valutare i pro e i contro? Nel caso poi si decidesse di provare è fondamentale individuare persone con competenza che si dovranno occupare in esclusiva dello strumento. Definite le regole di ingaggio sarà poi buona norma condividerle con tutti gli altri collaboratori.


Letture: 303 | Allegati: 0 | Commenti: 0
Aggiornato il 07-01-2020

Post per Categoria

Segui Ufficiomarketing.it sui social