Web, Internet e New media | di Sbertani
L'uso consapevole di Whatsapp e Facebook
Mi sono interrogato diverse volte sul vero significato dei social. In effetti qualcuno sostiene che siano scollegati dalla vita reale mentre altri sostengono che rappresentino fedelmente quello che siamo nella realtà.
Personalmente, lavorando nel mondo della comunicazione, ritengo che siano altamente rappresentativi, lo specchio di noi stessi e di quello che noi siamo.
Potrebbe trarre in inganno la poca conoscenza delle regole dei social e degli strumenti di condivisione, Whatsapp su tutti.
Domanda: "visualizzare un messaggio e non rispondere è come non rispondere ad una domanda che ci viene posta verbalmente?". Certo, e immaginiamo cosa potrebbe succedere se fossimo al telefono o semplicemente ad una cena e, ad una esplicita domanda a noi rivolta, non proferissimo parola o cenno. Passeremmo per maleducati.
"Lasciare un Gruppo WhatsApp potrebbe essere interpretato come mancanza di interesse sull'argomento o mancanza di desiderio nel condividere qualcosa con gli altri partecipanti del gruppo?". Certo. Come ci sentiremmo se succedesse a noi, magari seduti al cinema ed improvvisamente uno dei nostri amici si alzasse e uscisse senza proferire parola.
Su Facebook è uguale. Mettiamo il "Mi piace" perché ci interessa chiaramente l'argomento postato oppure non lo mettiamo per non dare soddisfazione a qualcuno. Non condividiamo il contenuto nella sua interezza, oppure attestiamo una stima incondizionata in chi scrive.
Ognuno agirà e interpreterà come vuole: ritengo pertanto sia importante vivere la rete con piacere e positività, perché sui social si comunica e si trasmettono sensazioni come nella vita reale.
Rifletterei però su aspetto molto piccolo e all'apparenza insignificante: su Facebook ci dichiariamo "Amici". Ma lo siamo veramente? Perché se entrassimo nel circolo vizioso del ";metto mi piace se mi è più o meno simpatica una persona per darle più o meno soddisfazione" oppure del "qualcun'altro potrebbe interpretare male" allora non saremmo veramente "liberi".
Perché essere libero significa pensare con la propria testa, non essere condizionato dai pensieri di altri e vivere la vita sempre a testa alta. Perché essere "amico" su Facebook in quel modo, come nella vita reale, non avrebbe proprio senso.
Personalmente, lavorando nel mondo della comunicazione, ritengo che siano altamente rappresentativi, lo specchio di noi stessi e di quello che noi siamo.
Potrebbe trarre in inganno la poca conoscenza delle regole dei social e degli strumenti di condivisione, Whatsapp su tutti.
Domanda: "visualizzare un messaggio e non rispondere è come non rispondere ad una domanda che ci viene posta verbalmente?". Certo, e immaginiamo cosa potrebbe succedere se fossimo al telefono o semplicemente ad una cena e, ad una esplicita domanda a noi rivolta, non proferissimo parola o cenno. Passeremmo per maleducati.
"Lasciare un Gruppo WhatsApp potrebbe essere interpretato come mancanza di interesse sull'argomento o mancanza di desiderio nel condividere qualcosa con gli altri partecipanti del gruppo?". Certo. Come ci sentiremmo se succedesse a noi, magari seduti al cinema ed improvvisamente uno dei nostri amici si alzasse e uscisse senza proferire parola.
Su Facebook è uguale. Mettiamo il "Mi piace" perché ci interessa chiaramente l'argomento postato oppure non lo mettiamo per non dare soddisfazione a qualcuno. Non condividiamo il contenuto nella sua interezza, oppure attestiamo una stima incondizionata in chi scrive.
Ognuno agirà e interpreterà come vuole: ritengo pertanto sia importante vivere la rete con piacere e positività, perché sui social si comunica e si trasmettono sensazioni come nella vita reale.
Rifletterei però su aspetto molto piccolo e all'apparenza insignificante: su Facebook ci dichiariamo "Amici". Ma lo siamo veramente? Perché se entrassimo nel circolo vizioso del ";metto mi piace se mi è più o meno simpatica una persona per darle più o meno soddisfazione" oppure del "qualcun'altro potrebbe interpretare male" allora non saremmo veramente "liberi".
Perché essere libero significa pensare con la propria testa, non essere condizionato dai pensieri di altri e vivere la vita sempre a testa alta. Perché essere "amico" su Facebook in quel modo, come nella vita reale, non avrebbe proprio senso.
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Pubblicato il 20-01-2017