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Normative | di Sbertani

Provo a fare chiarezza sull'affaire "borse di plastica 2018";

Viste le tante notizie e voci apparse sui social, e non solo, negli ultimi giorni, provo a fare chiarezza, senza entrare troppo nel dettaglio, sul discorso sui sacchetti di plastica.

La Legge è stata approvata in agosto del 2017 recependo una Direttiva europea del 2015. Quindi è una cosa vecchia e in vigore da mesi (13 agosto per la precisione) e che ha visto il 1 gennaio 2018 l'entrata in vigore di ulteriori adempimenti (altri sono previsti nel 2020 e 2021 meno impattanti sul pubblico).

Sono bandite tutte le borse in plastica destinate ai consumatori per il trasporto di merci o prodotti tranne tre precise tipologie: le biodegradabili e compostabili, le riutilizzabili con maniglia esterna e quelle riutilizzabili con maniglia interna, tutte con specifiche caratteristiche produttive e riconoscibili con precisi marchi. Queste possono essere commercializzate da tutti gli esercenti solo a pagamento. Intanto una certezza: si parla di plastica.

La norma si pone l'obiettivo di indurre l'utente, che paga il sacchetto, a limitarne l'acquisto (e quindi l'utilizzo smodato) e agevolare la pratica del riutilizzo. Come? Per le borse biodegradabili a non buttarle subito dopo il trasporto ma riutilizzarle magari per la spazzatura compostabile (l'umido) mentre per quelle riutilizzabili nel conservarle per il successivo acquisto senza richiederne di nuove ogni volta.

Giusto o sbagliato che sia, condivisibile o meno, questa è la "strategia trovata" per ridurre l'utilizzo abnorme di plastica.

Discorso diverso per le borse per alimenti sfusi tipicamente usate nei reparti ortofrutta della GDO: visto che dal 1 gennaio sono state vietate quelle in plastichina che tutti conoscevamo, si possono ora utilizzare solo quelle biodegradabili e compostabili per alimenti sfusi e a fini igenici, facendole però pagare (la legge vale per tutti).

Pertanto o si compra il sacchettino a norma e lo si utilizza poi per l'umido, oppure è necessario utilizzare un nuovo sacchetto monouso biodegradabile e compostabile per alimenti portandolo da casa (nota del MinSal) dimostrando essere nostro. La pratica farà poi la regola.

Per il resto vale sempre il buon senso e le più elementari norme d'igiene (Asl) che valgono (e sono un diritto oltre che un dovere) sia per il consumatore sia per l'esercente.

Ho fatto chiarezza? Forse si, forse no. Come dico sempre, per vostra maggiore sicurezza, andate sempre alla fonte: leggete la normativa (sono poche pagine).

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Pubblicato il 04-01-2018

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