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Marketing e Comunicazione | Post di Sbertani

Nella comunicazione il fine non giustifica l'uso di argomentazioni errate

Da alcune settimane sta girando sui social, pubblicato da diversi utenti, questo post:
"Alan Turing ha messo fine alla propria vita il 7 giugno 1954. Ha morso una mela con il cianuro che aveva preparato perché il governo britannico lo aveva castrato chimicamente, umiliato e processato perché gay. Per questo motivo il logo Apple è una mela morsa, un simbolo in onore di Alan Turing. Turing inventò la scienza informatica e utilizzando i suoi primi disegni decifrò il codice Enigma - la macchina che permetteva all'esercito tedesco per criptare e decriptare i comandi segreti durante la seconda guerra mondiale - salvando così milioni di vite umane e portando l'umanità nell'era moderna dell'informatica.
Il mese dell'orgoglio non è solo ballare sui carri in pantaloncini dorati e sventolare una bandiera arcobaleno. Si tratta di ricordare che ognuno ha il diritto di essere felice, amare chi vuole amare e riconoscere il contributo notevole che tutti possono dare in una società libera da paura o pregiudizi".


Fatto salvo il diritto delle persone di essere felici e amare chi vogliono, non esiste correlazione tra la storia di Turing e il logo Apple.

E' assolutamente vero che per decifrare Enigma lo scienziato costruì una vera a propria macchina chiamata appunto "Macchina di Turing" che contribuì a quell'evoluzione tecnologica che porterà al computer moderno. Studi approfonditi sugli algoritmi matematici, sulla logica e la teoria della probabilità lo aiutarono a diventare capo dei ricercatori impegnati nella decrittazione delle macchine usate dalla marina tedesca durante la seconda guerra mondiale. Nel 1936 vinse addirittura il premio Smith, assegnato storicamente ai due migliori studenti ricercatori in Fisica e Matematica dell'Università di Cambridge. Un grande uomo.

E' anche vero che nel 1952 Turing fu effettivamente arrestato per omosessualità. Condannato, fu costretto a scegliere tra una pena a due anni di carcere o la castrazione chimica mediante assunzione di estrogeni. Per non finire in prigione, lo scienziato decise per il trattamento farmacologico che provocarono in lui un calo della libido e lo sviluppo del seno. La susseguente depressione causata dal trattamento e dall'umiliazione subita fu, a parere di molti storici, il motivo del suicidio.

L'esame autoptico stabilì che la morte fu causata da un avvelenamento da cianuro di potassio.

La prima versione del logo Apple fu realizzato nel 1976 da Ronald Wayne e raffigurava Isaac Newton seduto sotto un albero con una mela “penzolante” sopra la sua testa. Il logo, molto complesso e quindi poco spendibile se stampato in dimensioni ridotte, riportava anche una piccola scritta: “Newton, a mind forever voyaging through strange seas of thought – alone” che in italiano equivale a ”Newton, una mente sempre in viaggio attraverso strani mari di pensiero… da sola“. Un messaggio che evidentemente rappresentava la mission dei fondatori dell'azienda di Cupertino.

Jobs nel 1977, per l'Apple II, commissionò un lavoro di restyling del logo al designer Rob Janoff, art director dell’agenzia pubblicitaria Regis McKenna Advertising. L'idea di Jobs era dotare l'azienda di un logo moderno che si adattasse ai più diversi formati e fosse utilizzabile in diverse dimensioni, lasciando pertanto il precedente troppo complesso e "per intellettuali".

Negli anni furono diverse le "leggende" nate per cercare di spiegare la scelta di Jobs di dotarsi della mela come logo: oltre a quella riferibile alla storia di Turing, chiaramente smentita da chi quel logo lo ha visto nascere, anche quella riferibile alla casa di produzione dei Beatles chiamata appunto "Apple Records".

Probabilmente la narrazione più realistica - anche se mai confermata dall'azienda - è che la mela fu semplicemente scelta come simbolo da Jobs che, guarda caso, da giovane lavorava nei frutteti di mele in Oregon e ne fece grande consumo durante la sua vita. Jobs evidentemente decise di chiamare la sua neonata azienda Apple per motivi strettamente personali e, guarda caso, chiamerà il suo futuro computer come la sua marca preferita di mele, le "McIntosh". Altri nomi di varietà di mele furono successivamente utilizzati dalla Apple come nomi in codice per i loro prodotti.

Tornando al morso, furono quindi presentate a Jobs diverse versioni, tra l'altro anche una prima versione della mela senza morso. Il logo con il morso fu poi scelto perché evitava di confondere la mela con un pomodoro. Qualcuno ricorda che il segno del morso fu aggiunto per rappresentare il mito biblico della mela dell’albero della Conoscenza nel giardino dell’Eden mentre altri per l'assonanza tra la parola “morso” - che in inglese si pronuncia "bite" - e i termini informatici "bite/byte", ma poco importa.

Nacque così la famosa “mela morsicata”, uno dei loghi aziendali più iconici della storia che venne realizzato a colori con strisce arcobaleno a rappresentare un computer che aveva tra le sue nuove caratteristiche tecniche proprio quella di visualizzare i colori.

E' vero che al momento della scoperta del corpo esamine di Turing, vicino al letto fu trovata una mela non terminata che, oltretutto, non fu nemmeno sottoposta ad analisi per accertare se all'interno vi fosse del veleno, ma non esiste nessun nesso tra la morte di Turing e il logo della Apple.

Fatto salva la chiara condanna per qualsiasi pratica o atteggiamento di tipo discriminatorio delle persone, non è corretto sfruttare connessioni fantasiose - anche se emozionanti ed affascinanti - per promuovere un tema, un'idea o un prodotto, qualsiasi possa essere la finalità. Purtroppo queste tecniche sono comuni e di questi casi, a volte realizzati ad arte per accrescere l'empatia o l'attenzione, se ne possono trovare moltissimi. Fateci caso ma non fatelo anche voi: un mercato attento vi scoprirebbe subito rischiando così di ottenere un risultato negativo soprattutto a livello di immagine e reputazione.


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Aggiornato il 20-10-2022

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