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Web, Internet e New media | Post di Sbertani

Il piano editoriale, e temporale, per comunicare correttamente sui social

Un'attività di comunicazione, che sia di tipo istituzionale, commerciale, formativa, informativa o di servizio, è strettamente dipendente dagli obiettivi di marketing aziendali. Questo vale per ogni tipo di attività di comunicazione, e vale ancora di più sui social network.

Quando pubblico un post, mi aspetto di generare in chi lo legge una sorta di reazione che può essere di tipo emotivo (engagement) o fisico (action). La reazione deve però essere rispondente agli obiettivi previsti.

Come evitare di sbagliare messaggio? Ci viene in aiuto il piano editoriale, un documento scritto che permette di passare al setaccio tutte le idee creative - e possono essere tante quando si comunica - e selezionare solo quelle che risultano coerenti con le strategie di comunicazione definite.

Può essere un documento cartaceo o anche digitale. Deve contenere semplici ma fondamentali informazioni: perché comunico, come comunico e per chi comunico. La maggior parte delle risposte le possiamo recuperare dal piano di marketing aziendale. Sono esempi la scelta del linguaggio (amichevole o formale), le modalità di coinvolgimento in funzione delle età dei lettori, gli obiettivi che devo raggiungere.

In questo modo possiamo facilmente valutare se un testo, un'immagine o un post sono in linea con i nostri obiettivi di marketing, scartando quelli evidentemente fuori "focus" e che potrebbero stimolare reazioni negative o impreviste. Approveremo solo i messaggi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di marketing che saranno quindi inseriti nel calendario editoriale.

Passaggio successivo è difatti collocare i contenuti ritenuti approvati in una sorta di calendario temporale che scandirà i relativi tempi di pubblicazione. Un piano editoriale, difatti, ci permette di rispondere anche alle domande: quando comunico e con quale frequenza. E quindi monitorare i risultati. Pubblicare troppo raramente come troppo frequentemente non aiuta di certo a mantenere un equilibrio nel rapporto con i nostri interlocutori. In certi casi una pubblicazione ravvicinata può permettere di rafforzare un "messaggio", ragione in più per programmarla. Quante volte ci è capitato di rispondere ad un post/gioco e non trovare riscontro nemmeno a mesi di distanza: in quel caso il social manager non aveva programmato di ritornare per dare la soluzione.

Un grosso errore è difatti quello di prendere sottogamba l’attività di comunicazione sui social: essendo un’attività che si svolge rapidamente e con poche azioni, è facilissimo farsi pendere la mano. Un bravo social media manager non pubblica a caso: pubblica solo contenuti previsti, pensati e programmati correttamente. E gestisce le interazioni con la stessa cura.

Passare da una comunicazione improvvisata ad una comunicazione pianificata e ragionata è oggi fondamentale per poter raggiungere risultati importanti.


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Aggiornato il 21-05-2021

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