
La disinfezione con ozono: una comunicazione contraddittoria
Da diverso tempo si trovano sul web diversi testi che promuovono l'utilizzo dell'ozono per sanificare gli ambienti di lavoro. Tenendo conto che non ho nessuna competenza scientifica in materia, come osservatore delle dinamiche della comunicazione e soprattutto del web mi sono preoccupato di verificare se tali procedure sono previste dagli organi competenti per contrastare l'epidemia da Covid-19.
Una rapida ricerca, che potrebbe svolgere un qualsiasi cittadino, mi ha portato a convincermi che in effetti non lo sono e a rilevare al contrario le tante contraddizioni, parlando sempre di comunicazione, su questo specifico argomento che meriterebbe invece una trattazione su basi certe.
In attesa di eventuali nuove indicazioni che potrebbero arrivare per la cosiddetta Fase 2, ad oggi, al momento della stesura di questo commento, leggendo le varie norme le uniche procedure previste che in qualche modo ci "proteggerebbero" da eventuali successive "contestazioni" sul mancato rispetto sono quelle presentate dal Ministero della Salute con la "famosa" circolare n.5443 del 22 febbraio 2020.
Questo è confermato anche dallo stesso Ministero della Salute dove sul proprio sito web riporta che "L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) o a base di cloro (candeggina). Ricorda di disinfettare sempre gli oggetti che usi frequentemente (il tuo telefono cellulare, gli auricolari o un microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore). (Fonte: ISS)".
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Inoltre nelle sue recenti FAQ riporta altresì che: "Non ci sono attualmente evidenze che l’ozono svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo Coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione".
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La fonte è confermata anche da Repubblica che titola un proprio articolo così: "Coronavirus e bufale, il Ministero della Salute smentisce: l'ozono non è garantito contro il Covid".
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Ma perché allora viene proposto l'ozono come possibile soluzione? Per rispondere a questa domanda si potrebbero effettuare un'ulteriori ricerche. Innanzitutto esistono alcune evidenze scientifiche, l'utilizzo in alcuni ambienti sanitari e la possibile cura addirittura per i pazienti.
Non dimentichiamo che l'allora Ministero della Sanità con protocollo del 31 Luglio 1996 n°24482, aveva riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari. Si parlava in ambito alimentare e veterinario.
Bisogna però anche sottolineare che tutti i prodotti che vantano un'azione di disinfezione sono classificabili come prodotti biocidi e sono posti in commercio solo dopo aver ottenuto specifica autorizzazione da parte del Ministero della Salute o della Commissione Europea. Anche i prodotti che riportano l'indicazione del termine "sanitizzante/sanificante" si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi e pertanto sono sottoposti al relativo regime autorizzativo.
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Ma non entro ovviamente sulla questione "funziona o non funziona": non è questo il mio intento.
Fino all'uscita di nuove disposizioni da parte delle autorità competenti, per una maggiore tutela dei datori di lavoro, dei lavoratori e del pubblico, emerge evidente la necessità di applicare innanzitutto quanto indicato dalle circolari ministeriali. Questo da cittadino mi viene da pensare leggendo la documentazione disponibile in rete.
Anche per poter sostenere, nel caso, un giorno che "lo ha scritto il Ministero di fare cosi".
Una rapida ricerca, che potrebbe svolgere un qualsiasi cittadino, mi ha portato a convincermi che in effetti non lo sono e a rilevare al contrario le tante contraddizioni, parlando sempre di comunicazione, su questo specifico argomento che meriterebbe invece una trattazione su basi certe.
In attesa di eventuali nuove indicazioni che potrebbero arrivare per la cosiddetta Fase 2, ad oggi, al momento della stesura di questo commento, leggendo le varie norme le uniche procedure previste che in qualche modo ci "proteggerebbero" da eventuali successive "contestazioni" sul mancato rispetto sono quelle presentate dal Ministero della Salute con la "famosa" circolare n.5443 del 22 febbraio 2020.
Questo è confermato anche dallo stesso Ministero della Salute dove sul proprio sito web riporta che "L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) o a base di cloro (candeggina). Ricorda di disinfettare sempre gli oggetti che usi frequentemente (il tuo telefono cellulare, gli auricolari o un microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore). (Fonte: ISS)".
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Inoltre nelle sue recenti FAQ riporta altresì che: "Non ci sono attualmente evidenze che l’ozono svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo Coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione".
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La fonte è confermata anche da Repubblica che titola un proprio articolo così: "Coronavirus e bufale, il Ministero della Salute smentisce: l'ozono non è garantito contro il Covid".
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Ma perché allora viene proposto l'ozono come possibile soluzione? Per rispondere a questa domanda si potrebbero effettuare un'ulteriori ricerche. Innanzitutto esistono alcune evidenze scientifiche, l'utilizzo in alcuni ambienti sanitari e la possibile cura addirittura per i pazienti.
Non dimentichiamo che l'allora Ministero della Sanità con protocollo del 31 Luglio 1996 n°24482, aveva riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari. Si parlava in ambito alimentare e veterinario.
Bisogna però anche sottolineare che tutti i prodotti che vantano un'azione di disinfezione sono classificabili come prodotti biocidi e sono posti in commercio solo dopo aver ottenuto specifica autorizzazione da parte del Ministero della Salute o della Commissione Europea. Anche i prodotti che riportano l'indicazione del termine "sanitizzante/sanificante" si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi e pertanto sono sottoposti al relativo regime autorizzativo.
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Ma non entro ovviamente sulla questione "funziona o non funziona": non è questo il mio intento.
Fino all'uscita di nuove disposizioni da parte delle autorità competenti, per una maggiore tutela dei datori di lavoro, dei lavoratori e del pubblico, emerge evidente la necessità di applicare innanzitutto quanto indicato dalle circolari ministeriali. Questo da cittadino mi viene da pensare leggendo la documentazione disponibile in rete.
Anche per poter sostenere, nel caso, un giorno che "lo ha scritto il Ministero di fare cosi".
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Aggiornato il 17-05-2020