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Vita delle associazioni | Post di Sbertani

Come costituire un'associazione non riconosciuta: i passi obbligatori e alcuni consigli operativi

Aprire un'associazione in Italia è un processo relativamente semplice. Il primo passo è sicuramente definire le finalità, gli obiettivi e le attività necessarie per il raggiungimento degli scopi. Una volta chiariti questi aspetti, certamente centrali, sarà possibile redigere l’atto costitutivo (l’atto di costituzione formale) e lo statuto (il regolamento operativo) capaci di rappresentarli in modo formale.

In Italia, esistono diverse forme giuridiche per le associazioni. Cercando di semplificare, la forma più comune è quella dell'associazione non riconosciuta, così definita perché priva di personalità giuridica: i soci rispondono di eventuali obbligazioni nei limiti previsti dalla legge (art.38 c.c.). Tuttavia, possono comunque svolgere attività di interesse generale e beneficiare di agevolazioni fiscali. Altre forme diffuse in ambito professionale sono l'associazione riconosciuta e la fondazione che però tratteremo a parte.

L'atto costitutivo e lo statuto sono, come detto, i documenti fondanti che regolano l'attività dell'associazione. L'atto costitutivo deve indicare, in primo luogo la denominazione dell'associazione, l'oggetto sociale e i soci fondatori. Lo statuto, un vero e proprio regolamento, deve contenere invece le norme che disciplinano l'organizzazione e il suo funzionamento.

Oltre ovviamente all’organo esecutivo, al quale sono demandati i poteri, riveste un ruolo fondamentale a garanzia degli stessi soci il collegio dei probiviri, di solito composto da tre soci “anziani” e di comprovata esperienza ed equilibrio, incaricato di gestire eventuali contenziosi interni relativi all'applicazione dello statuto. Altro aspetto fondamentale è la definizione della quota associativa che garantisce all'associato i relativi diritti di partecipazione.

Una volta redatto l'atto costitutivo e approvato lo statuto, il tutto alla presenza di un notaio, sarà possibile procedere con le procedure di elezione degli organi direttivi, che siano il presidente, una giunta esecutiva o un consiglio a seconda di quanto previsto dallo statuto stesso. A questi rappresentanti verranno assegnati i poteri necessari per la gestione ordinaria, mentre per le attività strettamente operative sarà possibile nominare un segretario o direttore.

Ultimo ma fondamentale atto necessario è la registrazione dell'associazione all'Agenzia delle Entrate. La registrazione è necessaria per ottenere il codice fiscale per aprire il conto corrente e poter emettere - e ricevere - documenti fiscali. Per gestire le attività finanziarie dell'associazione è difatti necessario aprire un conto corrente bancario o postale intestato all'associazione stessa.

Ricordiamo che per svolgere un' attività commerciale è necessario attivare anche la Partita Iva. Per mantenere le agevolazioni fiscali riservate alle associazioni, le attività commerciali non potranno però superare quelle istituzionali che sono generate, principalmente, dalle quote associative e dai contribuiti straordinari.

Un'associazione può richiedere anche il riconoscimento giuridico o addirittura lo status di ONLUS. In questi casi, oltre a garantire specifiche caratteristiche definite dal nostro ordinamento, per ottenere il riconoscimento è necessario presentare le domande presso gli uffici pubblici preposti ad esaminare le domande.

Il nostro ordinamento prevede ulteriori forme di associazionismo che possono coinvolgere persone o anche imprese. Tra queste, l'associazione di promozione sociale e l'associazione sportiva.


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Aggiornato il 29-11-2023

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