Strategia e Organizzazione | Post di Sbertani
La migliore strategia di sviluppo per una PMI
Le strategie di sviluppo più utilizzate dalle imprese sono comunemente quelle che operano, o comunque intervengono sullo stato esistente in quanto l'imprenditore tende a a fare tesoro delle proprie conoscenze e competenze.
Questo avviene ancora di più operando in settori:
- concentrati e maturi;
- frammentati;
- a base tecnologica.
Tendenzialmente siamo in presenza di due possibile macro alternative: lo sviluppo cosiddetto di integrazione mono settoriale, ossia quando l’impresa decide di crescere nel settore in cui opera sfruttando le competenze acquisite ed ottimizzando le risorse, oppure dare sfogo alle strategie di diversificazione, quando l’impresa decide di sviluppare nuovi prodotti/mercati, espandendosi in altri settori più o meno affini rispetto a quello in cui già opera.
Le strategie di "integrazione" (delle quali parleremo in un successivo post) non costituiscono un’opzione normalmente considerata dalle PMI in quanto, lo si comprende intuitivamente, richiedono sforzi economici enormi. Contemporaneamente la cosiddetta "diversificazione" è molto rischiosa e conviene solo quando l'impresa è ormai impossibilitata ad espandersi nel settore dove opera, possiede risorse da investire oppure vuole migliorare la propria redditività cercando, in altri settori, la necessaria visibilità per un cambio di immagine funzionale al business principale.
Come già detto delle due diverse strategie parleremo in altri post, ma cosa consigliare alle piccole imprese?
Quelle strategie che conferiscono alla piccola impresa delle caratteristiche di unicità e di differenziazione, che si traduce in competitività:
- risposta a bisogni specifici della clientela, precedentemente poco o male soddisfatti;
- prodotti le cui prestazioni siano migliori o di "classe" superiore;
- servizi di assistenza pre e post vendita consoni al livello di prodotto proposto.
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Pubblicato il 30-09-2019
