Seo 2025

Web, Internet e New media | Post di Sbertani

SEO 2025: come cambiano le regole del gioco, e perché non valgono per tutti

Si parla da anni di SEO e come queste tecniche siano una chiave indispensabile per farsi trovare online. Un sito ottimizzato per i motori di ricerca è sempre stato sinonimo di visibilità, autorevolezza e, in molti casi, di vendite. Ma oggi, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, l’evoluzione degli algoritmi di ricerca e il comportamento sempre più fluido degli utenti, qualcosa sta cambiando.

Forse è arrivato il momento di rimettere le cose in prospettiva.

Ottimizzare un sito per la SEO non significa solo inserire parole chiave nei punti giusti o avere una struttura tecnica impeccabile. Significa soprattutto farsi comprendere da sistemi sempre più intelligenti, capaci di interpretare il significato di un contenuto piuttosto che la sua forma.

I motori di ricerca sono diventati "motori di risposta" e oggi premiano i contenuti capaci di risolvere problemi reali, offrire valore e mantenere alta l’attenzione del lettore.

Ecco perché pubblicare contenuti periodici non è solo una buona pratica ma è diventato un obbligo per chi vuole essere rilevante online.

La regolarità nella pubblicazione di contenuti – siano essi articoli, video o materiali scaricabili – permette di costruire una presenza digitale coerente e viva, che dialoga con il pubblico e con gli algoritmi.

Ma attenzione: la qualità ha superato da tempo la quantità. Meglio un contenuto ben strutturato, originale e utile che dieci pagine fatte solo per intercettare keyword.

Con l’arrivo dei modelli linguistici come ChatGPT, Gemini o Claude, anche il modo in cui le persone cercano informazioni è cambiato. Sempre più spesso, le ricerche non avvengono più su Google ma all’interno di questi strumenti conversazionali, che selezionano per l’utente un’informazione già sintetizzata.

Ciò comporta un radicale cambio di paradigma per la SEO tradizionale, che si sta evolvendo verso una logica di ottimizzazione per l’intelligenza artificiale. Siamo in una fase di assestamento, dove le vecchie regole non valgono più del tutto e le nuove non sono ancora del tutto scritte.

Tuttavia, è importante riconoscere che la SEO non è sempre la risposta giusta per tutti i settori.

In ambiti dove la vendita è ancora fortemente legata alla relazione personale, al passaparola o alla trattativa commerciale tradizionale, la SEO perde di priorità. In questi casi, ciò che conta davvero è la reputazione digitale. I contenuti servono non tanto a vendere direttamente, quanto a posizionarsi come interlocutori autorevoli, a costruire fiducia, a mostrare competenza.

Non esiste un’unica SEO.

Esiste la SEO per chi lavora nel digitale, vende sul web soprattutto in ambiti B2C e vive di visibilità online, ed esiste la costruzione di reputazione per chi opera in mercati più tradizionali, tendenzialmente B2B dove la relazione tra persone è fondamentale.

Entrambe sono fondamentali, ma vanno usate con consapevolezza, tempo e obiettivi ben chiari. In un mondo dove i motori cambiano, è il momento di cambiare anche il modo in cui ci facciamo trovare o cerchiamo clienti, fornitori e partner.

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Pubblicato il 11-05-2025

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