Tecnologie | Post di Sbertani
Cosa sono i cookie e perché sono importanti: una guida semplice per conoscerli meglio
Navigando su internet, entrando nei vari siti web, capita frequente di imbatterci in banner che ci chiedono di accettare o meno i “cookie”. Ma cosa sono esattamente questi "biscotti" e perché sono così importanti nel mondo del web?
Oggi cercheremo di spiegare questo argomento in modo chiaro e semplice, senza tralasciare gli aspetti più rilevanti, come la gestione etica dei dati e le normative che ne regolano l’uso.
I cookie: piccoli file, grandi funzioni
I cookie sono piccoli file di testo che i siti web, mentre li visitiamo, salvano nei nostri dispositivi e computer. Servono principalmente a memorizzare informazioni utili per migliorare la nostra esperienza di navigazione. Per esempio, grazie ai cookie, un sito di e-commerce può ricordare il contenuto del nostro carrello anche se chiudiamo la pagina per tornarci più tardi.
Allo stesso modo, possono salvare le nostre preferenze, come la lingua o i colori con i quali desideriamo visualizzare un sito, la modalità di navigazione o i contenuti che desideriamo trovare in prima pagina.
Tuttavia, non tutti i cookie sono uguali.
Per esempio, alcuni consentono di accedere a un’area riservata e altri di completare una transazione commerciale. In generale, i file finalizzati al funzionamento di un sito sono chiamati cookie tecnici.
Altri cookie sono invece utilizzati per raccogliere informazioni sulle abitudini di navigazione: si tratta dei cosiddetti cookie di profilazione, che permettono ai siti di “conoscere” e servire al meglio i loro utenti. Per intenderci sono quelli che permettono ad un sito di proporci e mostrarci contenuti finalizzati a soddisfare i nostri interessi.
Profilazione: utile o invasiva?
Immaginiamo di visitare un negozio online per cercare un paio di scarpe. Poco dopo, mentre scorriamo il feed del nostro social network o visitiamo un altro sito, iniziamo a vedere annunci proprio di quelle scarpe. Questo è un esempio di profilazione reso possibile grazie ai cookie di terze parti che raccolgono dati sulle nostre attività online e li condividono con altre aziende.
Da un lato, la profilazione può essere certamente utile: ricevere suggerimenti mirati può rendere la nostra esperienza online più rilevante e coerente con le nostre aspettative, sia sul sito che utilizziamo e che ha raccolto le nostre preferenze, sia a livello teorico su tutti i siti presso i quali ci siamo registrati.
Tuttavia, quando ci rendiamo conto che le nostre abitudini, e quindi i nostri dati, vengono tracciati e utilizzati senza trasparenza, è facile sentirsi invasi nella privacy. Questo è uno dei motivi per cui il dibattito sull’uso etico dei cookie è così acceso, ed è anche il motivo dei banner che incontriamo gironzolando sulla rete che ci propongono di accettarli.
La normativa e i banner informativi
Proprio per garantire una maggiore trasparenza, le normative europee, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e la Direttiva ePrivacy (nella parte denominata Cookie Law), hanno imposto regole chiare sull’uso dei cookie.
Oggi, ogni sito web che utilizza cookie non strettamente tecnici è obbligato a mostrare un banner informativo, chiedendo agli utenti di accettare, rifiutare o personalizzare le proprie preferenze.
Questo banner deve spiegare in modo chiaro quali tipi di cookie vengono utilizzati e per quale scopo, permettendoci così di scegliere.
Attenzione, ci sono siti che decidono di utilizzare solo cookie tecnici, evitando del tutto quelli di profilazione. In questo caso, non è necessario mostrare il banner, perché non vengono raccolti dati personali che richiedano il consenso dell’utente. Questa scelta, oltre a essere più semplice dal punto di vista gestionale, è spesso percepita come più etica dagli utenti.
Il problema riguarda i cookie si profilazione e, come detto, quelli che vengono condivisi con siti di terze parti.
La gestione dei cookie è in efffetti una questione di equilibrio. Da un lato, è comprensibile che i siti e le aziende vogliano conoscere meglio i propri utenti per offrire un servizio migliore o per monetizzare i propri contenuti. Dall’altro, è fondamentale rispettare la privacy degli utenti e garantire loro un controllo reale sui propri dati.
Cosa fare allora per gestirli al meglio?
Quando visitiamo un sito, prendiamoci il tempo di leggere le informazioni sui cookie e fare le nostre valutazioni.
Non prendiamo l’abitudine di accettare tutto automaticamente, ma valutiamo cosa è davvero necessario per la nostra esperienza online. I siti che adottano un approccio etico, spiegando chiaramente come utilizzano i cookie, sono quelli che meritano maggiormente la nostra fiducia.
Non è certamente un delitto o uno sgarbo personalizzare l’esperienza online dei propri utenti, ma la profilazione dei nostri dati, delle nostre abitudini di navigazione e i nostri interessi deve essere applicata lasciando a noi la possibilità di scelta.
In conclusione, i cookie possono essere uno strumento potente e utile, ma il loro utilizzo deve rispettare i diritti e le aspettative degli utenti.
Scegliere siti che adottano pratiche trasparenti è un passo verso un web più etico e consapevole.
Oggi cercheremo di spiegare questo argomento in modo chiaro e semplice, senza tralasciare gli aspetti più rilevanti, come la gestione etica dei dati e le normative che ne regolano l’uso.
I cookie: piccoli file, grandi funzioni
I cookie sono piccoli file di testo che i siti web, mentre li visitiamo, salvano nei nostri dispositivi e computer. Servono principalmente a memorizzare informazioni utili per migliorare la nostra esperienza di navigazione. Per esempio, grazie ai cookie, un sito di e-commerce può ricordare il contenuto del nostro carrello anche se chiudiamo la pagina per tornarci più tardi.
Allo stesso modo, possono salvare le nostre preferenze, come la lingua o i colori con i quali desideriamo visualizzare un sito, la modalità di navigazione o i contenuti che desideriamo trovare in prima pagina.
Tuttavia, non tutti i cookie sono uguali.
Per esempio, alcuni consentono di accedere a un’area riservata e altri di completare una transazione commerciale. In generale, i file finalizzati al funzionamento di un sito sono chiamati cookie tecnici.
Altri cookie sono invece utilizzati per raccogliere informazioni sulle abitudini di navigazione: si tratta dei cosiddetti cookie di profilazione, che permettono ai siti di “conoscere” e servire al meglio i loro utenti. Per intenderci sono quelli che permettono ad un sito di proporci e mostrarci contenuti finalizzati a soddisfare i nostri interessi.
Profilazione: utile o invasiva?
Immaginiamo di visitare un negozio online per cercare un paio di scarpe. Poco dopo, mentre scorriamo il feed del nostro social network o visitiamo un altro sito, iniziamo a vedere annunci proprio di quelle scarpe. Questo è un esempio di profilazione reso possibile grazie ai cookie di terze parti che raccolgono dati sulle nostre attività online e li condividono con altre aziende.
Da un lato, la profilazione può essere certamente utile: ricevere suggerimenti mirati può rendere la nostra esperienza online più rilevante e coerente con le nostre aspettative, sia sul sito che utilizziamo e che ha raccolto le nostre preferenze, sia a livello teorico su tutti i siti presso i quali ci siamo registrati.
Tuttavia, quando ci rendiamo conto che le nostre abitudini, e quindi i nostri dati, vengono tracciati e utilizzati senza trasparenza, è facile sentirsi invasi nella privacy. Questo è uno dei motivi per cui il dibattito sull’uso etico dei cookie è così acceso, ed è anche il motivo dei banner che incontriamo gironzolando sulla rete che ci propongono di accettarli.
La normativa e i banner informativi
Proprio per garantire una maggiore trasparenza, le normative europee, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e la Direttiva ePrivacy (nella parte denominata Cookie Law), hanno imposto regole chiare sull’uso dei cookie.
Oggi, ogni sito web che utilizza cookie non strettamente tecnici è obbligato a mostrare un banner informativo, chiedendo agli utenti di accettare, rifiutare o personalizzare le proprie preferenze.
Questo banner deve spiegare in modo chiaro quali tipi di cookie vengono utilizzati e per quale scopo, permettendoci così di scegliere.
Attenzione, ci sono siti che decidono di utilizzare solo cookie tecnici, evitando del tutto quelli di profilazione. In questo caso, non è necessario mostrare il banner, perché non vengono raccolti dati personali che richiedano il consenso dell’utente. Questa scelta, oltre a essere più semplice dal punto di vista gestionale, è spesso percepita come più etica dagli utenti.
Il problema riguarda i cookie si profilazione e, come detto, quelli che vengono condivisi con siti di terze parti.
La gestione dei cookie è in efffetti una questione di equilibrio. Da un lato, è comprensibile che i siti e le aziende vogliano conoscere meglio i propri utenti per offrire un servizio migliore o per monetizzare i propri contenuti. Dall’altro, è fondamentale rispettare la privacy degli utenti e garantire loro un controllo reale sui propri dati.
Cosa fare allora per gestirli al meglio?
Quando visitiamo un sito, prendiamoci il tempo di leggere le informazioni sui cookie e fare le nostre valutazioni.
Non prendiamo l’abitudine di accettare tutto automaticamente, ma valutiamo cosa è davvero necessario per la nostra esperienza online. I siti che adottano un approccio etico, spiegando chiaramente come utilizzano i cookie, sono quelli che meritano maggiormente la nostra fiducia.
Non è certamente un delitto o uno sgarbo personalizzare l’esperienza online dei propri utenti, ma la profilazione dei nostri dati, delle nostre abitudini di navigazione e i nostri interessi deve essere applicata lasciando a noi la possibilità di scelta.
In conclusione, i cookie possono essere uno strumento potente e utile, ma il loro utilizzo deve rispettare i diritti e le aspettative degli utenti.
Scegliere siti che adottano pratiche trasparenti è un passo verso un web più etico e consapevole.
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Aggiornato il 12-12-2024