Uomo pensieroso e preoccupato sul perché la SEO non funziona

Web, Internet e New media | di Sbertani

Le sfide del marketing digitale: SEO, pubblicità e tanta pazienza

Nel vorticoso mondo del marketing online, molti imprenditori si trovano spesso a confrontarsi con una domanda che sembra semplice ma che invece nasconde molteplici sfaccettature: "Perché i risultati delle ricerche sui motori di ricerca sembrano tardare? E come si dovrebbero valutare i risultati spesso negativi di una strategia SEO, paragonandoli con l'immediatezza delle campagne pubblicitarie a pagamento?

Cerchiamo di fare chiarezza su questi punti, esplorando al contempo le migliori pratiche SEO che possono fare la differenza.

Immaginate la SEO come una classica maratona mentre le campagne di advertising online come una gara sui 100 metri. Quando lanciate un nuovo sito web o pubblicate nuovi contenuti sul vostro blog aziendale, i motori di ricerca come Google hanno bisogno di tempo per recepire queste novità. È come piantare un seme: non possiamo certo aspettarci di trovare un albero il giorno dopo. Ci vuole pazienza, cura costante e il corretto nutrimento.

Parlando di nutrimento, le best practice SEO sono proprio i sali minerali e le vitamine che aiutano il sito web a crescere sano e robusto. Vediamone qualcuna.

La prima regola - siamo alle basi - è sforzarci a pubblicare solo contenuti utili e di qualità. Non si tratta di scrivere tanto, ma di offrire contenuti capaci di risultare di reale valore per i nostri lettori. Un esercizio è concentrarci solo su ciò che il nostro pubblico cerca veramente, sorvolando su quello che piace a noi, perché il nostro obiettivo è fornire risposte esaustive e ben strutturate per chi esegue ricerche sul web.

L'ottimizzazione dei contenuti è poi un altro aspetto cruciale: titoli descrittivi, meta descrizioni accattivanti e contenuti con sottotitoli chiari e strutturati (per esempio utilizzando i classici tag) aiutano a guidare sia i lettori sia i motori di ricerca attraverso le pagine del sito o del blog. Non dimentichiamoci anche l'importanza delle immagini: vanno sempre supportate con testi alternativi pertinenti e nomi dei file descrittivi.

La velocità del sito è un altro fattore chiave. In un'epoca in cui la pazienza online si misura in millisecondi, un sito lento è come un negozio con una porta che si apre a fatica: i clienti (in questo caso, i visitatori) potrebbero desistere prima ancora di entrare. Anche un'ottimizzazione per dispositivi mobili è ormai imprescindibile.

Attenzione infine alle attività cosiddette di link building che ancora oggi è uno dei pilastri della SEO. Creare contenuti condivisibili, partecipare a discussioni di settore e collaborare con altri siti per scambi di link sono tutte strategie che concorrono per aiutarci a costruire un profilo di operatori "competenti" che meritano di essere premiati nelle ricerche online.

Ma perché non ottengo risultati?

Di fronte a tutti questi sforzi, è comprensibile sentirsi frustrati quando i risultati tardano ad arrivare, soprattutto in settori altamente competitivi dove le parole inserite per le ricerche sono inflazionate da un grandissimo numero di operatori che le sfruttano per emergere.

In questi momenti può anche nascere il sospetto che i motori di ricerca possano penalizzare intenzionalmente i siti per spingere all'acquisto di pubblicità. Tuttavia, questa percezione è infondata in quanto andrebbe proprio contro quei principi fondanti che permettono a questi portali - utilizzati per le ricerche - di esistere. Google, come qualsiasi motore di ricerca, ha infatti come obiettivo primario quello di fornire agli utenti risultati rilevanti e di qualità. Penalizzare arbitrariamente siti di valore per vendere più pubblicità, risulterebbe controproducente nel lungo termine in quanto minerebbe la fiducia degli utenti che si sposterebbero su altre applicazioni per cercare informazioni.

Le fluttuazioni nel posizionamento sono invece più spesso il risultato di aggiornamenti dell'algoritmo o dell'aumento della competizione nel nostro settore: non siamo i soli a combattere queste battaglie online.

Cosa fare?
In un ambiente così competitivo, una strategia ibrida spesso offre i migliori risultati. Mentre continuiamo a investire nella SEO per costruire una presenza online solida e duratura pubblicando contenuti di valore che hanno lo scopo di dimostrare la nostra competenza e cultura specifica su un dato argomento, possiamo lanciare piccole campagne pubblicitarie a pagamento per ottenere visibilità immediata. In pratica, sarebbe come coltivare il nostro orto mentre, nel frattempo, compriamo le verdure al mercato per la cena: una soluzione a breve termine che ci sostiene mentre aspettiamo la nostra produzione.

L'analisi costante delle performance, sia SEO che pubblicitarie, diventa di conseguenza fondamentale: ciò che funziona oggi potrebbe non essere altrettanto efficace tra qualche settimana o mese. Dobbiamo essere pronti ad adattare la nostra strategia in base ai risultati che osserviamo operando sul campo.

In conclusione, il successo nel marketing digitale è una questione di equilibrio tra pazienza e azione, tra strategie a lungo termine e tattiche immediate. Non lasciatevi scoraggiare dalla mancanza di risultati immediati nella SEO, che rimane un'attività irrinunciabile per chi vuole operare online: con il giusto approccio, una strategia ben ponderata e la costanza negli sforzi, anche i settori più competitivi possono essere conquistati.

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Aggiornato il 13-09-2024

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