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Normative | Post di Sbertani

La soglia dei 5000 euro nel caso di lavoro autonomo occasionale: attenzione alle bufale!

Frequentando per passione alcuni ambienti formativi legati al mondo al benessere, mi è capitato di assistere a discussioni su argomenti di tipo fiscale tra gli studenti. L'idea è che, nel caso di lavoro autonomo, fino alla "famosa" soglia dei 5000 euro di "guadagno" si possa evitare di dichiararli. Quindi, in soldoni, esisterebbe la possibilità di lavorare "professionalmente" al di sotto di questa soglia senza aprire una Partita Iva.
Certamente sono discorsi tra studenti ma non è così scontato sia un'idea presente solo in quel contesto. Mi riferisco a quei dipendenti che svolgono un secondo lavoro oppure a quelle persone che pensano di inaugurare una nuova impresa cercando di sfruttare tale opportunità e aprire la Partita Iva solo in un secondo momento: da qui l'idea di chiarire questa annosa questione.

La prestazione occasionale oggi è definita soltanto dall’articolo 2222 del c.c. e dalla regola generale in materia di Iva secondo la quale: “ogni tipo di attività esercitata abitualmente e professionalmente, deve essere effettuata operando con una Partita IVA“.
Pertanto è innanzitutto necessario stabilire quando un'attività non è occasionale: non è occasionale quando viene esercitata ripetutamente per più di una volta all'anno indipendentemente dal numero o dall'intervallo di tempo tra le varie occasioni.
Uno studente che si presta a svolgere ripetizioni più volte in un anno, oppure un massaggiatore "casalingo" o ancora un addetto alle pulizie o all'imbiancatura, non svolgono attività occasionali. Può essere occasionale la riparazione "occasionale" del computer del vicino o la vendita online di un oggetto di casa (che tra l'altro rientrerebbe tra le attività di "vendita occasionale"). Per capirci, basterebbe anche solo pensare al modello utilizzato per promuoverci: parlo della promozione attraverso un sito web, una pagina social, la produzione di biglietti da visita o un servizio di volantinaggio indicano proprio un'attività continuativa e quindi abituale.

Questi sono i requisiti di un'attività occasionale:
- non deve essere svolta in modo professionale;
- deve essere occasionale, quindi del tutto episodica;
- non deve sussistere coordinazione tra il lavoro e l'impiego di mezzi (non deve trattarsi di attività di impresa).

Detto questo, compreso pertanto come capire se la propria attività sia o meno occasionale, è necessario comprendere quando la famosa soglia dei 5000 euro entra in gioco. Rispondo subito: la famosa soglia dei 5.000 euro sotto la quale è possibile svolgere un'attività professionale senza Partita IVA non esiste!.

Se nel corso dell’anno abbiamo percepito redditi da prestazione occasionale la domanda che dovremmo invece porci è: “sono obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi?”. La risposta corretta a questa domanda è: “dipende“.
In assenza di altri redditi percepiti nell’anno (solo e unicamente in questo caso) dichiararli è obbligatorio solo se i compensi ricevuti superano i 4.800 euro lordi (art. 13 DPR n. 917/86). E' pertanto importante sottolineare l'importanza dell'assenza di altri redditi come per esempio i redditi da lavoro dipendente, i redditi derivanti da proprietà eccetera. Altrimenti i redditi vanno riportati in dichiarazione.

In conclusione, non volendomi sostituire ai Professionisti della materia, consiglio vivamente, prima di iniziare un'attività, di rivolgersi ad un Commercialista capace di analizzare, caso per caso, ogni eventualità o possibilità offerta dalle norme fiscali. Questo post ha il solo scopo di evitare che qualcuno possa fidarsi di consigli raccolti magari sul web e finire, magari, in qualche pasticcio.


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Aggiornato il 16-03-2022

Commento di Sbertani

Ricordiamo sempre l'importanza, su questi argomenti, di rivolgersi ad un professionista abilitato (commercialista) al quale affidarsi per la propria gestione contabile e fiscale.

Pubblicato il 06-07-2022

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