Negoziazione e Vendite | di Sbertani
Una collaborazione sana e proficua
Nell'arco della nostra vita professionale è facile trovarsi a collaborare con altre persone su idee, attività oppure progetti che funzionano proprio per merito della collaborazione stessa.
Questi rapporti vengono normalmente regolati da accordi e contratti studiati e redatti proprio per definire e condividere le regole di ingaggio: in pratica i diritti e doveri di ognuno. In un ideale rapporto a due, la collaborazione ci impegna a dare il nostro contributo e a trarne i relativi vantaggi in un misurato equilibrio.
Potremmo portare come esempio un contratto di vendita: il valore di un prodotto deve risultare bilanciato dal corretto corrispettivo economico per acquistarlo. Non dovrebbe essere venduto ad un prezzo troppo alto (fuori mercato), e analogamente non si dovrebbe pretendere di pagarlo sotto un costo ragionevole.
Ma accade sempre così oppure può capitare che il rapporto risulti sbilanciato e quindi a vantaggio di una sola parte?
Una buona collaborazione, per funzionare, deve necessariamente garantire un vantaggio a tutti gli attori coinvolti che portano il proprio contributo e raccolgono i relativi vantaggi. Un rapporto di collaborazione sano deve, per definizione, portare vantaggi uguali per tutti. Se ci guadagnassero in pochi oppure il rapporto diritti e doveri non fosse uguale per tutti, risultando pertanto sbilanciato da una parte, la collaborazione si inquinerebbe per interrompersi facilmente a breve. La collaborazione si trasformerebbe, nei casi più gravi, in sopruso.
Collaborare positivamente vuol dire trovare un punto di equilibrio: sacrificare qualcosa per ottenere, sicuramente, vantaggi maggiori nel rispetto della controparte.
Come fare per costruire una rapporto sano e costruttivo? Perseguiamo certamente i nostri interessi ma proviamo a metterci anche nei panni del nostro interlocutore, partner, cliente o fornitore che sia, cercando in questo modo di trovare una mediazione capace di soddisfare entrambi. Guadagneremo fiducia e continuità nel rapporto.
Questi rapporti vengono normalmente regolati da accordi e contratti studiati e redatti proprio per definire e condividere le regole di ingaggio: in pratica i diritti e doveri di ognuno. In un ideale rapporto a due, la collaborazione ci impegna a dare il nostro contributo e a trarne i relativi vantaggi in un misurato equilibrio.
Potremmo portare come esempio un contratto di vendita: il valore di un prodotto deve risultare bilanciato dal corretto corrispettivo economico per acquistarlo. Non dovrebbe essere venduto ad un prezzo troppo alto (fuori mercato), e analogamente non si dovrebbe pretendere di pagarlo sotto un costo ragionevole.
Ma accade sempre così oppure può capitare che il rapporto risulti sbilanciato e quindi a vantaggio di una sola parte?
Una buona collaborazione, per funzionare, deve necessariamente garantire un vantaggio a tutti gli attori coinvolti che portano il proprio contributo e raccolgono i relativi vantaggi. Un rapporto di collaborazione sano deve, per definizione, portare vantaggi uguali per tutti. Se ci guadagnassero in pochi oppure il rapporto diritti e doveri non fosse uguale per tutti, risultando pertanto sbilanciato da una parte, la collaborazione si inquinerebbe per interrompersi facilmente a breve. La collaborazione si trasformerebbe, nei casi più gravi, in sopruso.
Collaborare positivamente vuol dire trovare un punto di equilibrio: sacrificare qualcosa per ottenere, sicuramente, vantaggi maggiori nel rispetto della controparte.
Come fare per costruire una rapporto sano e costruttivo? Perseguiamo certamente i nostri interessi ma proviamo a metterci anche nei panni del nostro interlocutore, partner, cliente o fornitore che sia, cercando in questo modo di trovare una mediazione capace di soddisfare entrambi. Guadagneremo fiducia e continuità nel rapporto.
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Aggiornato il 05-08-2021